𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 ❶❺
Se dico Valencia, qual è la prima cosa che vi viene in mente? Be’, a me sicuramente La Ciutat de les Arts i les Ciènces, ma che spettacolo è?!
Neanche a dirlo c’è di mezzo un’archistar valenciana, Mr. Calatrava. E allora iniziamo la nostra scoperta della città proprio da qui, nella zona di Alameda. In un percorso di due chilometri possiamo stupirci guardando ognuno degli edifici che lo compongono: l’Oceanogràfic è l’acquario più grande d’Europa con 45000 esseri viventi appartenenti a cinquecento diverse specie, insomma ci sono i principali ecosistemi marini del pianeta! Qualcuno di voi ha mai mangiato in un ristorante sottomarino? Qui è possibile farlo, proviamo?
Dall’Agorà, uno spazio multifunzionale coperto concepito come una piazza pubblica pronta ad ospitare diversi tipi di eventi, raggiungiamo e attraversiamo il Pont L’Assut de L’Or, tutto in acciaio e cemento.
Non sarà facile riprenderci dalla maestosità di questo complesso, ma possiamo ammirarlo passeggiando per l’Umbracle, un belvedere fino al Passeig de l’Art, un museo a cielo aperto con sculture di artisti contemporanei, e al Jardí d’Astronomia che, attraverso una serie di strumenti, ci permette di imparare qualcosa su questa scienza affasciante (io da piccola ero super appassionata, tanto da essermi fatta regalare un telescopio).
Ora possiamo visitare il Museu de les Ciències Princip Felip, un museo della scienza interattivo in cui toccare, sentire, pensare. Noi curiosi qui possiamo sentirci a casa!
Ma la struttura che più mi incuriosisce è probabilmente l’Hemisfèric: a forma di occhio umano, ha una copertura ovoidale di oltre cento metri di lunghezza, al cui interno si trova la grande sfera: una sala di proiezione con uno schermo concavo di novecento metri quadrati (si avete capito bene!), in cui vengono proiettati documentari scientifici per tutte le età.
Ultimo ma non ultimo, il Palau de les Arts Reina Sofía alto 75 metri, con quattro sale, ognuna delle quali dedicata ad un’arte scenica: opera, musica, balletto e teatro.
Nei mesi di luglio, agosto e settembre, nei laghi della Città delle Arti e delle Scienze di Valencia si può camminare sull’acqua all’interno delle waterballs!
Vi propongo un tour al contrario della città: dopo aver scoperto il volto modernista, anzi futurista di Valencia, vorrei andare al mare (è un richiamo troppo forte, d’altronde vengo anch’io da una città di mare) e solo dopo scoprire la Ciutat Vella!
Valencia è la porta della Spagna sul Mediterraneo e El Cabanyal-El Canyamelar con le casette basse, rivestite di piastrelle (a tratti mi ricorda i colori di Cuba) e i vicoli-labirinto è il posto ideale per passeggiare credendo di essere già in estate! Senza contare che alcuni dei migliori ristoranti sono proprio in zona (li troverete più avanti in 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐛𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐢𝐚?), così come le due spiagge urbane di Las Arenas e Malva-rosa, amate dai valenciani.
Nei periodi estivi saranno probabilmente super affollate, ma basta spostarsi appena per trovare spiagge bellissime e più tranquille, come ad esempio quelle di Canet d’En Berenguer, poco più a nord, o Platja de la Devesa e Platja de la Garrofera a sud.
La Marina di Valencia, tra il porto commerciale e il lungomare, ha ospitato diverse edizioni dell’American’s Cup ed è diventata uno dei quartieri da non perdere della città grazie alla ridefinizione di cui è stata protagonista, tra interventi architettonici, attività sportive ed eventi legati al tempo libero. Tra gli edifici spicca il moderno e minimalista Veles e Vents: un progetto che include gastronomia, con un ristorante stellato, cultura, con uno spazio d’interazione per le arti contemporanee, e educazione nel campo dell’ospitalità.
Vogliamo parlare di tramonti? Uno dei più belli, sull’acqua, si può ammirare dal Parco Naturale di Albufera. Questo ecosistema, a soli dieci km da Valencia, è un susseguirsi di dune selvagge e pinete a un passo dal Mediterraneo, con il lago d’acqua dolce più grande di Spagna e il delizioso villaggio di El Palmar che, con i suoi canali e le case-rifugio tipiche (barraca), ha ispirato diversi romanzi. Nel piccolo centro sembrano esserci più di trenta ristoranti, toccherà fermarci per mangiare qualcosa di tipico ovviamente!
La campagna valenciana è invece caratterizzata da La Huerta, distese di coltivazioni di riso e zigolo dulce, aranceti e ortaggi, vigneti e olivi. Sono ben otto i canali di di irrigazione, gli acequias, che portano l’acqua nei vari comuni (e nelle 𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ non dovete assolutamente perdere quella riguardante il Tribunale delle Acque). Passeggiando tra le risaie e i campi potremo osservare le baracche e le alquerías, tipici casolari di campagna di umili origini, fatte di canne. Alcune di esse sono state trasformate in ristoranti.

Sembra di aver fatto già un viaggio lunghissimo, eppure ci aspetta ancora la parte più affascinante, la Città Vecchia, in un susseguirsi di chiese ed edifici civili che svelano la lunga storia di Valencia e ci ammalieranno con la loro bellezza. Per prima cosa possiamo fare la Valencia Tourist Card!
Entriamo nel centro storico da una delle due porte di accesso – sopravvissute – delle antiche mura medievali: la Torres De Quart e la Porta de Serrans. Ci troveremo nel Barrio del Carmen dove potremo perderci tra stradine ricche di atelier, negozi e localini, ma soprattutto potremo ammirare le opere di street art che caratterizzano questo quartiere, fino alla casa dei gatti, in Carrer del Museu, alta appena quaranta centimetri, nel muro blu, per i gatti randagi della città. Imperdibile il “Centre del Carme”, un vecchio monastero convertito in centro per la culturale contemporanea e la galleria Espai Tactel.
Passando per il Palau de la Generalitat, formato da due torrioni laterali ed un corpo centrale più basso in stile gotico che sembra unirle, arriveremo alla Catedral Santa Maria de Valencia. Edificata nel XIII secolo, lì dove sorgeva prima un tempio romano, poi una moschea musulmana, è un intreccio di stili: la porta principale detta “de los Hierros”, con figure femminili a busto scoperto, è barocca; il Portale del Palazzo è romanico, mentre il Portale degli Apostoli che dà accesso al Miguelete è gotico. Questo campanile, noto come Torre del Miguelete, attraverso una scala a chiocciola di 207 gradini, ci farà accedere, da una altezza di circa cinquanta metri, ad una delle viste panoramiche più belle di Valencia, occhio per chi soffre di vertigini! Dicono che nelle giornate particolarmente limpide, si possa scorgere il profilo di Ibiza. La Cattedrale si trova tra Plaza de la Reina e Plaza del Virgen. Oltre le tele del Goya custodisce, nella Cappella Santo Caliz, il Santo Graal, il calice da cui Gesù bevve durante l’ultima cena.

Sono una grande amante dell’arte gotica e poter ammirare degli edifici gotici civili come la Lonja de la Seda sarebbe davvero un privilegio.
Dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco, si trova in Plaza del Mercado e rappresenta al meglio la ricchezza raggiunta dalla città tra il XV e XVIII secolo. Al suo interno troviamo la sala del Consolato del Mare, il tribunale mercantile medievale; il cortile degli aranci e la torre dove venivano rinchiusi i ladri e i mercanti disonesti e infine il salone delle colonne dove si stipulavano i contratti. La domenica l’ingresso è gratuito ed è possibile gironzolare tra le bancarelle del mercatino dell’antiquariato, ricche di francobolli e monete.
Di fronte alla Lonja si trova il Mercado Central. Colorato e vivace, è un paradiso per i sensi con prodotti freschissimi (chissà se riuscirà a farci dimenticare La Boqueria). L’edificio è modernista e i materiali utilizzati (ferro, vetro e azulejos) tradiscono l’influenza dell’art nouveau.
Ma in città c’è un secondo mercato che sta spopolando, si tratta del Mercado Colón, recentemente restaurato. Altro gioiello dell’architettura modernista, ospita nei suoi spazi un gastro market con caffè, ristoranti, centro commerciale, fiorai, botteghe di artigiani e uno spazio per le mostre fotografiche temporanee.
La domenica mattina da non perdere è il mercato di artigianato di Plaza Redonda, o “el clot” (il buco), per la forma circolare della piazza stessa (che già da sola merita una visita).
Facciamo un giro in bici? Così sarà più facile percorrere il Jardìn del Turia, una lunga striscia di terra, un’oasi verde in città attraversata da diciotto ponti, che segue il letto del fiume Turia, deviato dopo la terribile inondazione del ’57. L’area, che va dal Parco di Cabecera alla Città delle Arti e delle Scienze, ha visto l’intervento di Ricardo Bofill nella progettazione dei giardini.
Nel Parco di Cabecera si trova il Bioparc, un parco zoologico nel quale è stato ricreato l’habitat tipico dell’Africa Equatoriale e del Madagascar, dove animali come gorilla, leoni, giraffe, elefanti, scimpanzé,… possono vivere liberi (le barriere sono invisibili) e nel pieno rispetto.
All’altro estremo del Jardìn si trova un’attrazione molto divertente, il Parc Gulliver, con una scultura dedicato all’omonimo personaggio lunga ben settanta metri. Chi lo dice che è solo per bambini? Io mi divertirei tantissimo ad arrampicarmi e camminarci sopra!
Siamo a due passi da Ruzafa, il distretto considerato il “Soho” valenciano con fiorai, teatri, negozi vintage, librerie, bar cool e discoteche indie. Vi segnalo la Ubik Cafetería e Librería.
Dalla caffetteria sarà poi facile raggiungere Plaza de Toros, l’arena dedicata alle corride e non solo, per fortuna!
Ma il cuore di Valencia è Plaça de L’Ajuntament, una piazza triangolare sulla quale si affacciano il Municipio, con la torre e l’orologio e gli interni bellissimi, e il Correus, la sede centrale delle poste.
Da qui tutto è vicinissimo, siamo tornati insomma nella Ciutat Vella dove possiamo ancora scoprire il Museu Nacional de Ceràmica i de les Arts Sumptuàries “Gonzàlez Martí”. Straordinaria la facciata e ricchi gli interni, con le collezioni di ceramiche antiche, dai socarrats, le piastrelle lisce dipinte su maiolica, fino agli oggetti di Picasso.
Spingiamoci fino in Carrer de Castelló dove la nostra attenzione sarà attratta dalla coloratissima facciata di un palazzo. Si tratta di Casa Judia, una casa in stile art deco, progettata nel 1930 dall’architetto valenciano Juan Francisco Guardiola Martínez e così chiamata per la stella di David sullo stipite della porta.
Dovremmo fare un salto alla Chiesa Sant Nicolás, definita la Cappella Sistina valenciana, e alla Chiesa di Santa Catalina, per ammirare lo splendido accostamento tra la torre a base gotica e la facciata barocca. Dalla Chiesa di Sant Nicolás possiamo visitare, con lo stesso biglietto, il Museo della Seta, nel Colegio del Arte Mayor de la Seda.
Ed ora è tempo di musei (Valencia sarà la Capitale Mondiale del Design nel 2022 con tantissimi progetti in atto).
L’IVAM-Institut Valencià d’Art Modern è un nuovo edificio (1986) che attraverso nove gallerie ospita, oltre le mostre permanenti diJulio González e diIgnacio Pinazo, mostre temporanee di pittura, fotografia e arte moderna, dalle avanguardie ad oggi. Nella Sala de la Muralla è possibile ammirare i resti delle antiche mura di Valencia.
L’Iber, Museo de los soldaditos de plomo è un museo dedicato ai soldatini, con la più grande collezione al mondo che vanta oltre 80.000 pezzi in esposizione.
Il Museo de Arroz, nel quartiere di El Cabanyal, sorge all’interno di una fabbrica di riso restaurata e spiega il processo legato alla coltivazione della pianta.
Il Collegio del Patriarca, poco distante da La Nau, sede dell’Università di Valencia, è un edificio del Rinascimento spagnolo e ospita una collezione pittorica di opere del XVI e XVII secolo, nonché opere di Juan de Juanes, El Greco e dei primitivi fiamminghi. Da visitare anche solo per vedere il chiostro al piano terra.
𝐒𝐡𝐨𝐩𝐩𝐢𝐧𝐠 𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐢𝐚?
- Carrer de Colón e il centro storico con le botteghe artigianali, sono i posti migliori per fare shopping.
- Sombreros Albero ha una bella selezione di cappelli.
- Utopick Cacao per fare una scorta di cioccolato!
- Ana Illueca Ceramics per delle ceramiche davvero particolari, non a caso sono “Pottery with stories”.
- Mercado de Tapineria è uno spazio creativo di 500 mq.
- La Postalera è una deliziosa bottega in cui comprare regalini e cartoline da spedire.
- Abanicos Vibenca: tre generazioni nell’arte del ventaglio.
ʀᴇɢᴏʟᴀ 𝟙𝟛: ricominciamo a comprare, scrivere e spedire le cartoline!
Tutti mi dicono che la movida valenciana non ha nulla da invidiare a quella di Madrid o di Barcelona, ma c’è una piccola differenza: qui tocca sapere dove e in quali giorni andare! La Ciutat universitaria e El Carme sono sicuramente i quartieri più gettonati, per esempio al Jimmy Glass si può ascoltare ottima musica jazz dal vivo! Il Circuito Cafe Teatro offre invece serate culturali di artisti emergenti a un costo ridotto in diversi locali della città.
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐛𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐢𝐚? A VALENCIA SE VUOI MANGIARE, DEVI PRENOTARE! La paella valenciana, contrariamente a quanto si può pensare, non è di pesce e carne, ma di sola carne (pollo e coniglio) e verdure (pomodoro e fagiolini). Il riso, vista la presenza di risaie sul territorio, è protagonista di tutta la gastronomia valenciana, basti pensare, anzi assaggiare l’arroz al horno, l’arroz a banda (con pesce), l’arroz con costra (riso, salsiccia e uova) o l’arroz negro (al nero di seppia). Per pranzo generalmente i valenciani prendono un veloce almuerzo, composto da un bocadillo (panino imbottito) e da una caña (bottiglia di birra). Tra i piatti tipici potremmo provare la fideua, una paella fatta con la pasta al posto del riso; lo jamon e la salsa aioli. Per dolce invece l’arnadí, fatto con zucca e mandorle, e i fartón, piccoli salamini di pasta con latte e burro che si accompagnano all’horchata, una bevanda rinfrescante a base di acqua, zucchero e chufa, il tubero di una pianta locale. Andate dritti all’Horchateria Santa Catalina se volete provare questa combo. Scordatevi i churros, qui con la cioccolata calda si mangiano i buñuelos, delle frittelle di zucca. L’Agua de Valencia è un cocktail a base di succo d’arancia, cointreau, vodka e cava, lo spumante locale. Dove assaggiarla? Al Café de Las Horas! Ma per un drink sono perfetti e bellissimi anche Cafè Sant Jaume e La Fabrica de Hielo. Per una sosta veloce potremmo andare al Central Bar al Mercado Central, e magari seguire anche una cooking class di Paella oppure al Mercado Colón.
- Siete pronti a fare un giro intorno al mondo attraverso i sapori? Andiamo da Canalla Bistro dello chef stellato Ricard Camarena!
- Restaurante Navarro, nella Ciutat Vella, è il luogo ideale per gustare i piatti della tradizione valenciana (sono alla terza generazione) e tra i migliori dove mangiare pesce in città.
- Lotelito Rooms & Bar, in pieno centro, presenta piatti creativi in un’atmosfera moderna e cool.
- Delicat: tapas, gusto e ambiente amichevole, un tris perfetto!
- La Riuà per gustare la paella in un ambiente intimo e caratteristico (è uno dei ristoranti più antichi della città).
- La Bodeguilla del Gato per tapas, jamon e tortillas.
- 2 Estaciones, in Ruzafa, è un ristorante stagionale. Ambiente giovane e materia prima freschissima ci portano ad una cucina saporita e quasi artigianale.
Vi dicevo che nella zona della Marina ci sono alcuni dei migliori ristoranti, anche se si mangerà prevalentemente pesce:
- Casa Carmela ed è impossibile rimanere delusi: la paella è tra le migliori e per mia fortuna è la classica valenciana di carne e verdure.
- Casa Montaña, per un pranzo in un ottimo ristorante storico! Tapas gustosissime.
- Bodega Anyor, questo locale è una chicca! Tapas con ingredienti della tradizione e tantissimi vini, anche biologici.
- Bodega La Pascuala, solo guardare quei panini enormi, i bocadillos, ripieni di ogni golosità, ho l’acquolina in bocca!
- Bodega La Peseta: questo caratteristico locale, frequentato principalmente dai valenciani, fa delle tortilla e una paella buonissime.
- La Pepica è un ristorante storico che ha avuto molti clienti illustri, tra cui Ernest Hemingway e Orson Welles, e i piatti sono quelli della tradizione! La specialità? El arroz Pepica!
- E finiamo con La Sucursal all’ultimo piano del Veles e Vents. La vista è a 360° sulla città! Questo ristorante stellato unisce tradizione e contemporaneità.
Ma non lasciate Valencia senza passare da Trufas Martínez, altrimenti non siete stati a Valencia! Qui i cioccolatini sono una cosa seria sin dal 1931.
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐞𝐧𝐜𝐢𝐚?
Ho scelto due soluzioni nella Ciutat Vella: il primo hotel di Valencia, un’icona insomma, e un delizioso hotel d’autore! Date un pò un’occhiata!
- One Shot Palacio Reina Victoria ha tutta Valencia a portata di mano. Lineare e moderno, questo boutique hotel ospita mostre temporanee di giovani artisti. Se anche voi siete appassionati di scale interne come me, allora avrete un motivo in più per sceglierlo. Ma credetemi, vi innamorerete anche della parete floreale mentre farete colazione. Ah dimenticavo: Ernest Hemingway e Robert Capa hanno dormito qui!
- Hotel Helen Berger è un hotel boutique moderno e sofisticato. Perfetta la combinazione di colori e materiali; deliziosi gli attici mansardati con terrazzino. La cura dei dettagli e la luce naturale rendono questo posto davvero speciale, una bellezza intrisa di naturalezza che ci farà sentire a casa!

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona
- Tribunal de las Aguas de la Vega (Tribunale delle Acque – già accennato più su): tutti i giovedì, tranne i festivi, l’appuntamento è alle ore 12 alla Porta degli Apostoli della Cattedrale. Questa tradizione centenaria, dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dal 2009, è l’istituzione di giustizia più antica d’Europa. I giudici, vestiti di nero e seduti in circolo, risolvono pubblicamente i conflitti tra gli agricoltori relativi alle acque d’irrigazione. Il verdetto, orale e senza appello, è vincolante e deve essere rispettato obbligatoriamente.
- Tomatina, nel borgo di Buñol, è una festa durante la quale le persone, per le strade della città, si tirano addosso i pomodori.
- Il Festival 10 Sentidos, a maggio, è il Festival delle arti viventi della città, alla continua ricerca di nuovi linguaggi artistici al fine di creare un dialogo tra artisti, pubblico, società.
- Se capitate a Valencia in un weekend d’inverno, non perdete i Balls al Carrer in Plaza de la Virgen alle 10.30. Si tratta di esibizioni di danze regionali valenciane, attraverso le quali conoscere l’abbigliamento e la musica tradizionali.
- Non mancano purtroppo eventi legati ai tori come l’Entrada de toros y caballos, a settembre, quando uomini a cavallo rincorrono i tori.
- Hogueras de San Juan, a giugno durante la notte più corta dell’anno, è una festa di pellegrinaggi e falò alla Playa de la Malva-rosa. Le strade e i balconi sono addobbati e non sarà difficile assistere a qualche serenata.
- Per gli appassionati di aquiloni è imperdibile il Festival Internazionale del Vento, a metà aprile alla Playa de la Malva-rosa.
- La Semana Santa Marinera, tra usanze religiose e tradizioni popolari dei quartieri marittimi, è una festa che si svolge durante la Settimana Santa.
- TastArròs è la Fiesta del Arroz, la sagra della paella.
- L’evento in assoluto più importante di Valencia, che ho lasciato per ultimo per dedicargli il giusto tempo e non far perdere interesse verso gli altri, è Las Fallas de San José. Si tratta un’antica tradizione di falegnami che, per celebrare l’arrivo della primavera, nella notte del 19 aprile, bruciavano davanti ai loro laboratori pezzi di legno (parot) che erano serviti durante l’inverno per sollevare le lampade. A questi nel tempo si sono aggiunte cianfrusaglie varie che hanno umanizzato i parot in ninots. Questa festa della creatività, dal 15 al 19 marzo, vede tutti i quartieri impegnati nella realizzazione di enormi pupazzi di cartapesta e legno, alti fino a venti metri, che rappresentano satiricamente personaggi di attualità. I ninots vengono lasciati in mostra nelle vie e nelle piazze della città e infine bruciati. Un solo ninot all’anno viene risparmiato alle fiamme ed entra a far parte della collezione dei ninots indultats esposta al Museo Fallero. Tutte le notti de Las Fallas alla mezzanotte si può assistere ad uno spettacolo pirotecnico al Paseo de la Alameda. L’Ofrenda de Flores è un evento nell’evento: il 17 e 18 marzo tutte le commissioni di Fallas porgono un ramo di fiori alla patrona di Valencia, rivestendo il suo manto.
