Zaragoza Giorno 14 – DWG

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 ①④

𝐙𝐚𝐫𝐚𝐠𝐨𝐳𝐚

Lasciamo la costa e dirigiamoci verso il centro della Spagna. Visiteremo Zaragoza (più o meno a quattro ore d’auto da Barcelona) e finalmente arriverà un momento per me tanto atteso (in realtà dovrò attendere ancora perché questo, per ora, è solo un viaggio virtuale).

Capitale dell’Aragona, fu fondata nel 24 a.C. da Cesare Augusto sul fiume Ebro con il nome di Cesaraugusta. E in questi duemila anni di storia si sono qui succeduti romani, musulmani, cristiani, ebrei, che hanno reso Zaragoza unica dal punto di vista architettonico, gastronomico e culturale, con esempi d’arte musulmana, romanica, gotica, mudéjar, rinascimentale, barocca, neoclassica, modernista.

Questa città sarà un viaggio nel viaggio che ci condurrà fino al deserto!

Trattandosi di una città universitaria preparatevi a fare le ore piccole: di giorno c’è tantissimo da vedere e di notte “El tubo”, il centro storico con una quantità infinita di locali, non aspetta che noi!

Partiamo dal Casco Antiguo, la città vecchia, e dal suo cuore pulsante, Plaza del Pilar, su cui si affaccia l’incredibile Basilica de Nuestra Señora del Pilar. Alle due estremità troviamo La Seo e le rovine delle mura romane.

La Basilica de Nuestra Señora del Pilar è una delle chiese più antiche di tutta la Spagna e manifesto della città, affacciata sul fiume Ebro nel quale si riflette splendidamente a tutte le ore del giorno. La Vergine Maria apparve a San Giacomo mentre si recava a Compostela, seduta sul pilastro (pilar) intorno al quale fu poi edificato un tempio in suo onore. Oggi pellegrini da tutto il mondo arrivano qui per il tradizionale rito del bacio della colonna. Architettura barocca, pianta rettangolare a tre navate, quattro campanili (sui quali è possibile salire in ascensore per godersi una delle più belle viste sulla città) e undici cappelle: la cupola centrale e la volta sono opera di Francisco Goya.

Basilica de Nuestra Señora del Pilar

I re aragonesi venivano incoronati nella Catedral del Salvador o La Seo, particolarmente affascinante per la mescolanza di stili con cui ci si presenta (gotico, barocco e mudéjar come testimonia il muro esterno della parrocchia) che ne tradiscono la storia tormentata. Costruita su un antico foro romano, solo nel 1550 assumerà l’aspetto attuale. Il Museo degli Arazzi (visitabile con lo stesso biglietto) raccoglie una collezione di arazzi fiamminghi e francesi dal XIV al XVII secolo.

Tra la Cattedrale e la Basilica si trova la Lonja, edificio della Borsa dove avvenivano le contrattazioni commerciali, oggi spazio espositivo. In stile rinascimentale fiorentino con alcuni particolari mudéjar, sembra essere strutturato su tre livelli, in realtà l’interno stupisce per la maestosità di un unico salone con navate separate da colonne e volte a crociera.

Prima sosta tapas? Il Mercado Central fa proprio al caso nostro. In funzione sin dal 1903, è un edificio in ferro e vetro, monumento storico nazionale.

È possibile riscoprire la Saragozza romana grazie alla rotta Cesaraugusta, un itinerario con i musei dedicati al Foro, al teatro, alle terme pubbliche e al porto fluviale.

Il Puente de Piedra sul fiume Ebro è un altro simbolo della città, caro ai suoi cittadini che lo hanno sempre ricostruito ogni volta che i conquistatori lo distruggevano.

Ed ora lasciamoci trasportare in un altro mondo, quello orientale e sognante del Palacio de la Aljafería. Attuale sede della Cortes di Aragona, il parlamento regionale, è uno dei più importanti monumenti dell’architettura ispano-musulmana del XI secolo. Sorgeva inizialmente fuori dalle mura romane ed è stato successivamente inglobato in città con l’espansione urbana. Nel tempo ha subito diversi rifacimenti che lo hanno visto prima sede di un monastero benedettino e poi della residenza dei re d’Aragona. L’esterno austero è in netta contrapposizione con la ricchezza degli interni, riflesso dello splendore raggiunto dal regno di taifa di Saragozza: ci basterà passeggiare nel giardino e tra i portici del Patio de Santa Isabel, nelle sale in stile “mudéjar” con gli intarsi sul legno e alzare lo sguardo al soffitto a rosoni della Sala del Trono per ammirarne la bellezza. 【Piccola curiosità】
La torre del Trovador ha dato il nome alla famosa opera di Giuseppe Verdi.

Palacio de la Aljafería

Zaragoza nel 2008 ha ospitato l’Expo con un tema dedicato all’acqua e allo sviluppo sostenibile. L’area dedicata all’evento è tuttora abitualmente frequentata dai cittadini, grazie alle moltissime attrazioni sportive e culturali. Ci arriviamo percorrendo il Puente del Tercer Milenio che con i suoi 270 metri è il ponte più lungo al mondo e collega tre quartieri della città. Zaragoza ci svelerà il suo lato più moderno, quasi futurista! Ma prima di scoprire la zona, prendiamo la funicolare per esplorarla dall’alto. La Torre dell’Acqua è un edificio di 76 metri di altezza a forma di goccia d’acqua, ricoperto di vetrate trasparenti. Vi stupirà il Palacio de Congresos con le sue forme particolari, che ospita al suo interno un auditorium, un padiglione e diverse sale. Davanti ad esso si trova la statua Alma del Ebro alta undici metri. Tutt’intorno si sviluppa il Parque del Agua Luis Buñuel, con una splendida spiaggia fluviale. L’Acuario Fluvial accoglie più di trecento diverse specie animali con lo scopo di far capire quanto importante sia l’ambiente fluviale nell’equilibrio dell’ecosistema. È il più grande acquario di acqua dolce dell’Europa e uno dei più grandi del mondo.

ʀᴇɢᴏʟᴀ 𝟙𝟚: rispettiamo l’ambiente, al nostro meglio, anche quando viaggiamo! E luoghi come questo ci fanno capire l’importanza e la fragilità della salute del nostro pianeta.

A rendere unica questa zona c’è anche la mano di Zaha Hadid che ha progettato il Padiglione Ponte, a forma di gladiolo gigante sull’acqua. Solo una parola: spettacolare!

Padiglione Ponte – Zaha Hadid

Ed ora… musei (ce ne sono diversi, ma io ne ho selezionati solo tre)!

Il Museo Goya. Colección Ibercaja – Museo Camón Aznar è sicuramente il primo che visiterei! Centro di attività culturali, è in gran parte dedicato alla produzione di Francisco de Goya (nato nel vicino villaggio di Fuendetodos) con più di 800 sue opere.

IAACC Pablo Serrano – Istituto Aragonese d’Arte e Cultura Contemporanea L’Istituto ospita una raccolta importante dell’opera dell’artista aragonese Pablo Serrano per comprenderne l’evoluzione creativa e il suo messaggio: l’uomo e le sue radici. Sono presenti anche opere della moglie, la pittrice Juana Francés; una collezione di Arte Grafica Contemporanea e una selezione di dipinti di Santiago Lagunas.

Il mio amico Ervis qui impazzirebbe se potesse visitare il Museo Origami, dedicato a questa splendida arte giapponese e chissà che nel bookshop non vendano carte particolarissime per realizzarli!

Vi capiterà sicuramente di passare per Plaza de Toros de La Misericordia. Resterete impressionati per l’imponenza della struttura che però non è visitabile se non per assistere alle corride (e dunque per me no, grazie)!

Sto pensando di inserire una nuova lista oltre quelle del mangiare e del dormire. Su cosa? Ovviamente sullo shopping! A Saragozza dirigetevi in Paseo de Indipendencia, un viale – purtroppo non è pedonale – con tantissimi negozi e un centro commerciale El Caracol, anche se io non impazzisco per i centri commerciali, anzi credo che mi dirigerei in Calle Alfonso I con molti più negozietti dai prodotti tipici.

!!! La seconda domenica di ogni mese si svolge un mercato molto hipster: il Mercado de las Armas, in un quartiere dove fervono le attività culturali. Si possono trovare tantissimi prodotti artigianali dall’abbigliamento alla ceramica, fino al cibo.

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐛𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐙𝐚𝐫𝐚𝐠𝐨𝐳𝐚?

Partiamo dai piatti da assaggiare, così avremo l’acquolina in bocca ancor prima di arrivare a Zaragoza!! Le migas sono mollica di pane con uova fritte e acini d’uva e sembrano andare forte; il pollo al chilindrón è cucinato con una salsa di pomodoro e peperoni, ma la vera specialità sembrano essere il Ternasco (agnello arrosto) e il Bacalao al ajoarriero con pomodoro e aglio, che io come ormai già sapete non assaggerei. Non resterò certo a digiuno, proverei infatti le huevos en salmorrejo, al forno con salsiccia, maiale e asparagi, per non parlare dei dolci: trenza, guirlache o frutas de Aragon? La prima è una treccia di millefoglie con frutta secca, il secondo un torrone al caramello e l’ultima la tipica frutta candita ricoperta di cioccolato.

Piatti fantastici e dove trovarli! Café e Pasticcerie

  • Pastelería Fantoba è la storica pasticceria della città dove gustare la frutas de Aragon e non solo! Già a guardare il sito… che tentazione!
  • Gran Café Zaragoza, in Calle Alfonso I, è uno dei bar più antichi della città, perfetto il pomeriggio per la merenda a base di churros e cioccolata calda e la sera per un drink.

Tapas Bar El Tubo (e non solo) è pieno di tapas bar, a volte basta seguire l’istinto!

  • Los Victorinos: tapas per tutti i gusti!
  • Taberna Doña Casta, famoso per le crocchette, è un tapas bar che accosta tra loro sapori particolari. 
  • Marpy è un locale fuori dal comune profondamente legato alla tradizione della corrida. Da vedere!
  • Da El Champi Zgz la parola d’ordine è funghi!
  • Bodegas Almau: al banco, in giardino o in strada, per un bicchiere di vino e tapas fino a tardi!
  • Vinos Nicolas per tapas da mangiare in piedi in un locale tipico, buono e inevitabilmente affollato.
  • Se durante la vostra visita al Palacio de la Aljafería vi dovesse assalire un certo languorino, fate un salto al Bar Cervino, la scelta di tapas è incredibile! 
  • Bellissimo e buonissimo sembra essere El Méli Del Tubo

Ristoranti

  • Casa Lac è il ristorante più antico di tutta la Spagna e conserva gli arredi originali. Usano gli ortaggi del proprio orto e la cucina è super tradizionale.

Zaragoza vanta anche due ristoranti stellati:

  • Cancook, giovane e creativo, coniuga innovazione e tradizione.
  • La Prensa: la cucina della chef Marisa Barberán è moderna, in una perfetta combinazione di sapori, aromi e colori.

Mercati

  • Plaza Goya Multifood Space è una realtà nata con l’idea di offrire il meglio di un mercato gourmet con il comfort di un ristorante tradizionale.
  • Puerta Cinegia è il mercato gastronomico della città e ospita la GastroTECA dove organizzano corsi di cucina.

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐙𝐚𝐫𝐚𝐠𝐨𝐳𝐚?

  • Eccolo qui il mio momento tanto atteso. Dovremo farci ancora un’oretta d’auto, ma credetemi ne varrà la pena, anche perché la prima struttura che ho selezionato sorge in un campo di grano, a due passi dal Parco Naturale di Bardenas Reales, una Riserva Mondiale della Biosfera, caratterizzata da un paesaggio semidesertico di terreno gessoso e argilloso. È l’Hotel Aire de Bardenas, a Tuleda. Si può dormire in una bolla o in un cubo (quello che sceglierei io) con vista sul Parco e sulle pale eoliche, uno spazio esterno esclusivo con vasca esterna e numerosi servizi e attività. Il design neanche a dirlo è da urlo!
  • Una validissima alternativa è l’Hotel Cueva, un hotel grotta nel deserto del Los Monegros (come vi avevo preannunciato siamo arrivati nel deserto), all’interno dell’Aerodromo Tardienta Monegros. Una vera struttura “glamping” con otto stanze in stile orientale e tantissime attività per scoprire l’incredibile natura circostante.
Hotel Aire de Bardenas & Hotel Cueva

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona

  • Las Fiestas del Pilar, a ottobre: una settimana ricca di eventi che culmina il 12 ottobre nella Ofrenda de Flores con la grande processione del Rosario di Cristallo, con carri e lanterne di cristallo.
  • La Semana Santa, le cui origini risalgono al XIII secolo, è uno degli appuntamenti più attesi con processioni, feste e oltre centomila visitatori. Durante le processioni, accompagnate da tamburi e grancasse, si sentono le Saetas e le Jotas, i canti della tradizione aragonese. Tramite un’app, ogni visitatore può essere aggiornato su tutto ciò che accade durante questa festa.

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