𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 ❼
Dopo un periodo di silenzio, sono di nuovo qui a scrivere e a viaggiare seppur seduta dietro a una tastiera! Cosa è successo in questi giorni? Finalmente ho partecipato alla tanto attesa premiazione per i Bowa 2019 di Momondo. Essere arrivata tra i primi 15 blog italiani di viaggio a quello che da molti viene definito l’Oscar dei blog è già stata una bella vittoria. Ma quest’esperienza ha messo in moto pensieri e dubbi: più volte mi sono chiesta se i miei viaggi virtuali interessassero davvero a qualcuno, se per caso non si trattasse della direzione sbagliata da seguire… perché in fondo ci sono tantissimi real traveller che ci fanno davvero immergere e sognare con i loro racconti di viaggio.
Ma ho iniziato questo percorso e ho deciso di portarlo a termine, pian piano qualcosa inizia a muoversi e per me sarà pur sempre una crescita culturale e personale.
E allora proseguiamo il nostro tour virtuale nel cuore della Provenza, ad Aix en Provence, una cittadina universitaria a soli 20 minuti da Marsiglia.

Da dove partiamo? Dal Cours Mirabeau che separa la città vecchia sul lato sinistro, abitata soprattutto da studenti, dalla città nuova sul lato destro. Percorriamo questo lungo viale alberato, i cui rami sembrano incontrarsi in aria quasi a creare degli ombreggianti archi verdi, ammirando le sue fontane (Aix è definita la città delle mille fontane, anche se in realtà sembrano essercene solo dodici).
Lungo Cours Mirabeau il martedì e il giovedì si svolge il mercato degli articoli tessili.
La Fontaine de La Rotonde, in Place de Gaulle, è una grande fontana del 1860 che celebra l’arrivo dell’acqua in città e ne segna l’ingresso. È sormontata da tre statue raffiguranti Giustizia, Belle Arti e Agricoltura, ognuna delle quali guarda in una direzione: la Giustizia è rivolta verso il centro città; l’Agricoltura verso Marsiglia e le Belle Arti invece guardano verso Avignone.
Proseguiamo con la Fontaine des Neuf-Canons, ricoperta in gran parte da vegetazione; la Fontaine d’Eau Chaude o Fontaine Moussue così chiamata per il muschio che l’avvolge, che qui trova una temperatura ideale per svilupparsi, trattandosi di una fonte termale con acqua calda anche d’inverno!
E infine incontriamo la Fontaine Du Roi René dedicata a Re Renato d’Angiò ritratto con un grappolo d’uva in mano proprio perché sembra essere stato lui a introdurre il vino moscato in Provenza.
Lasciamoci catturare dalla Vieil Aix, con gli atelier degli artisti, le stradine strette e le caratteristiche piazze, tra i profumi del mercato e il fitto vociferare ai tavolini dei bar.
In Place de l’Hôtel de Ville respiriamo davvero la Provenza con i suoi colori inconfondibili e osserviamo il municipio dalla facciata in stile italiano, la Torre dell’Orologio con l’orologio astronomico del 1661, l’Antico Mercato del Grano e i bar che lasciano spazio al mercato dei fiori ogni martedì, giovedì e sabato mattina e al mercato dei libri antichi e delle occasioni la prima domenica del mese.
In piazza son sicura che il mio occhio sarebbe attratto da La Cure Gourmande, un paradiso per chi ama cioccolata, caramelle e biscotti, non entrare sarebbe dura!
Risalendo Rue Gaston de Saporta si giunge in Place des Martyrs-de-la-Résistance dominata dalla Cattedrale di Saint-Sauveur, bellissima con il portale gotico intarsiato e il chiostro romanico.
Place d’Albertas con la sua fontana e gli hotels particuliers, per quanto sia un’attrazione turistica, sembra non avere una grande storia.
Non lontano si trova il Palais de justice, in Place de Verdun. Chi capita qui di martedì, giovedì o sabato non può perdersi il mercato delle pulci e dell’antiquariato.
Ma quando si pensa ad Aix en Provence non si può non pensare a Cézanne che qui è nato e qui ha deciso di vivere per lungo tempo. E allora dirigiamoci al suo atelier, poco fuori dal centro storico, sulla collina dei Lauves, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Una stanza spaziosa e silenziosa immersa nel verde e illuminata da una grande vetrata. Pennelli, colori, libri, cavalletti… tutto è rimasto esattamente lì come lo aveva lasciato il pittore.
E allora perché non vivere la città proprio come la viveva e amava Cézanne? Ci basterà seguire un percorso pedonale indicato dalle placchette in ottone con incisa la lettera “C”, ci ritroveremo così nei suoi caffè preferiti e nei luoghi familiari a lui più cari.

È possible fare delle escursioni guidate anche nei dintorni di Aix, nei luoghi che hanno segnato la sua vita. Le Terrain des Peintres per avere il miglior punto di vista sulla Montaigne Sainte-Victoire tanto cara a Cezanne che ritrae in ben 44 oli e 43 acquerelli, e Les Carrières de Bibémus, un altopiano roccioso sfruttato come cava che tanto ha ispirato il cubismo ed è protagonista de Le rocher rouge. Qui Cézanne affittò un casolare per poter dipingere indisturbato.
【Piccola curiosità】
In Place Richelme si trova una delle tante copie della statua del porcellino di Firenze, anche se in realtà si tratta di un cinghiale. Sembra che strofinargli il naso porti fortuna e che un nostro desiderio si avveri se, infilandogli una monetina in bocca, questa cadendo oltrepassi la grata dove cade l’acqua.
Spostiamoci ora dall’altro lato del Cours Mirabeau, costeggiato da bellissimi palazzi rinascimentali che testimoniano l’ascesa sociale dei borghesi cittadini. Tra questi spicca l’Hôtel Maurel de Pontevès, un hotel particulier costruito con la pietra delle cave di Bibémus e caratterizzato da un balcone retto da due notevoli atlanti scolpiti, simbolo del barocco di Aix.
Siamo sul lato destro del Corso ed è qui che si sviluppa il quartiere Mazarin, fatto costruire dal fratello del cardinale Mazarino, primo ministro alla corte del Re Sole. Visitiamo la barocca Fontaine des Quatre Dauphis e, volgendoci in Rue Cardinale, iniziamo a scorgere la bella e gotica Chiesa di Saint Jean de Malte e il suo campanile.
A pochi passi, all’interno di un ex monastero dei Cavalieri di Malta, si trova il Musée Granet, tra i più belli di Francia.
Qui Cézanne studiò disegno e a lui è dedicata un’intera sala che ospita dieci delle sue opere.
Per nessuna ragione al mondo perderei l’occasione di visitare l’Hôtel de Caumont, un hotel particulier del ‘700 riconvertito in centre d’art grazie ad una grandiosa operazione di restauro.
𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚 ➆: indossare scarpe comode: il più delle volte, avendo un’auto storica, non potremo entrare nei centri cittadini e allora non ci resterà che scoprirli a piedi!
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐀𝐢𝐱 𝐞𝐧 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐞𝐧𝐜𝐞?
- Café des deux Garçons è il più famoso caffè di Aix, caro a Cézanne e luogo di incontro per artisti e intellettuali dell’epoca.
- Libraire Book in bar, una caffetteria immersa nei libri dove trovare testi in tante lingue differenti.
- Chez Charlotte per una cucina tradizionale e genuina in un’atmosfera casalinga.
- Maison Bechard sul Cours Mirabeau per assaggiare i calissons più buoni della città e non solo!
- Maison Weibel, una deliziosa pasticceria e sala da the fondata nel 1954.
I Calissons d’Aix sono biscottini a base di pasta di mandorle e melone candito, ricoperti da una glassa bianca di zucchero. Hanno un’origine regale e una storia religiosa: la leggenda vuole che siano stati creati nel 1473 dal cuoco di corte per la colazione di nozze del Re René d’Angiò con Jeanne de Laval, allo scopo di far sorridere la regina (e questa è la storia che a me piace di più), ma gli abitanti di Aix festeggiarono anche la fine della grande peste del 1630 con questi biscottini che sembrava allontanassero l’epidemia.
𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona
- Festival International d’Art Lyrique d’Aix en Provence, ogni estate al Grand Théâtre.
- Mercatini di Natale di Aix en Provence.
- Aix en Provence è una città termale, non a caso il suo nome romano era “Aquae Sextiae”. Rilassiamoci allora alle terme Thermes Sextius che sorgono proprio sulle fondamenta delle terme romane.
- Musique dans la rue: un evento di fine estate con cento concerti gratuiti per 8 giorni in 5 luoghi emblematici del centro storico di Aix-en-Provence.
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Proseguiamo adesso per la Città dei Papi, Avignone.
Papa Clemente V, costretto a lasciare Roma nel 1305, si rifugiò in questa cittadina della Provenza insieme alla Curia, sotto la protezione del re di Francia Filippo il Bello, dando vita alla Cattività Avignonese (ben nove pontefici vi regnarono). Questo evento comportò un notevole investimento di denaro per la costruzione, avvenuta in soli venti anni, del Palazzo dei Papi.
Avignone, anche definita la seconda Roma, rimase sotto il dominio dello Stato pontificio fino al 1781 e solo dopo fu annessa alla Francia.
Stretta nelle mura, è un dedalo di viuzze e piazze all’italiana.
Mastodontico è il Palazzo dei Papi, arroccato su una collina e composto da dodici torri, sembra essere una fortezza. Si presenta spoglio all’interno a causa delle ripetute razzie nel corso dei secoli. Per godere di un panorama unico sulla città e sulla valle del Rodano, basta salire sul tetto. Questo splendido esempio di architettura gotica, insieme al Ponte di Avignone, è Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Il “ponte spezzato”, di cui vediamo solo quattro arcate (fu distrutto da una piena), era originariamente lungo 900 metri e composto da 22 arcate; attraversava il Rodano collegando la cittadina con Villeneuve.
La sua costruzione è legata ad una leggenda: al pastore Bènézet apparve un angelo che gli ordinò di costruire il ponte nel punto in cui il fiume è largo 800 metri. Bènézet riuscì a convincere il popolo ad aiutarlo, gettando da solo un enorme masso nel fiume, si dice che il masso sia ancora visibile (il ponte è anche chiamato Ponte Saint Bènézet)!
Sur le Pont d’Avignon
L’on y danse, l’on y danse,
Sur le Pont d’Avignon
L’on y danse tout en rond
Accanto al Palazzo si trova la cattedrale di Notre Dame Des Doms costruita nel XII secolo. È sovrastata da una statua dorata della Madonna che con una mano benedice Avignone e con l’altra la protegge. Durante la rivoluzione francese fu utilizzata come prigione.
Rilassiamoci al giardino Rocher des Doms prima di visitare il Musée du Petit-Palais (è un’area di 3000 metri quadrati, il nome è solo in rispetto del più importante Palazzo dei Papi). Un tempo residenza dei cardinali, ospita oggi una straordinaria raccolta d’arte classica tra cui spicca la Madonna con Bambino di Sandro Botticelli.
Il Musée Angladon ospita invece opere di Van Gogh, Manet, Cézanne, Picasso, Modigliani in un contesto domestico.
Place de l’Horloge è sicuramente uno dei luoghi più vivaci della città, nonché la piazza principale dove si svolge il Festival d’Avignon (vedere tips!) e ha caffè con tavolini all’aperto.
Che ne dite di fare un giro al mercato coperto delle Halles? È un luogo d’incontro dove i nottambuli finiscono le loro notti con uno spuntino e i mattinieri iniziano la loro giornata! Ma soprattutto, sulla facciata nord, campeggia un bellissimo muro vegetale alto undici metri e mezzo per trenta di lunghezza.
Meno conosciuta è Rue des Teintures, sul canale Sorgue. Ricca di botteghe è caratterizzata dalle tracce ancora visibili dei mulini ad acqua e dalle passerelle per accedere alle case.
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐀𝐯𝐢𝐠𝐧𝐨𝐧𝐞?
- Siamo nella terra del Côtes du Rhone, un vino eccellente, non perdete l’opportunità di visitare un vitigno di Chateauneuf-du-Pape.
- Quando si tratta di dolci non ne perdo uno e allora toccherà assaggiare le “papaline”, una pallina di cioccolato con zucchero un interno liquoroso all’origano – “origan du comtat”.
- Ginette et Marcel, un bistrot provenzale perfetto per una colazione o un pranzo veloce.
- La Vache à Carreaux, piccolo e accogliente senza un menu fisso. Da provare il brioche perdue: si bagna il pan brioche nel latte e poi lo si fa cuocere con burro e zucchero.
- Nelle vicinanze del resort che ho scelto ↓ si può cenare al ristorante dello Chateau Des Fines Roches: una cucina locale e raffinata in un posto da sogno!
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐀𝐯𝐢𝐠𝐧𝐨𝐧𝐞?
Non ci sono dubbi! La scelta stavolta è solo una: Cabanes des Grands Cépages sul Lac de la Lionne!
L’idea è di due imprenditori con la passione per la natura che hanno creato delle palafitte in legno a impatto zero, all’interno di un eco-resort all’avanguardia: pannelli solari e isolamento ottenuto con lana di pecora, ma ciò non significa rinunciare ai comfort, anzi tutto il contrario!

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona
- Les luminessences di Avignone: dal 15 agosto al 28 settembre sul Palazzo dei Papi è proiettata in 3D la soria della città.
- Festival d’Avignon, a luglio: per tre settimane artisti di strada, musicisti, attori, … invadono le strade della città trasformandola in un set a cielo aperto.
- Festival Off d’Avignon è una sorta di festival alternativo, sperimentale e parallelo a quello ufficiale (si svolge contemporaneamente)!
- Arrivare in canoa all’Île de la Barthelasse per ammirare uno dei tramonti più belli in città.
- Siamo a pochi passi dal Luberon e allora un salto a Gordes e Roussillon è d’obbligo! Gordes noto per essere stato il set del film “Un’ottima annata” (io qui ho assaggiato un buonissimo gelato alla lavanda) ci conduce all’Abbazia di Sénanque e non serve aggiungere altro! A Roussillon – borgo bellissimo – si trova invece il Sentier des Ocres.
- Théâtre Antique d’Orange: uno dei teatri romani meglio conservati al mondo, tuttora in uso.