Marseille Giorno 6 – DWG

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 ❻

Torniamo sulla terraferma e riprendiamo il nostro viaggio in direzione Marsiglia. In questo tragitto, lungo poco più di un’ora d’auto coast to coast, ci fermeremo a Tolone per una corsa in funivia, a La Seyne-sur-Mer per sfidare le nostre vertigini e a La Ciotat per una passeggiata con i fratelli Lumière.

Carichi? Si parte!

Tolone
Tolone si trova in un’insenatura naturale, una rada, forse la più bella d’Europa.
Saliamo subito in cima al monte Faron con la cableway per avere una prospettiva della città vecchia dall’alto e ammirare il Memoriale Tour Beaumont che commemora lo sbarco degli alleati del 1945, prima di lasciarci conquistare dal frastuono di una città portuale e dalla sua gente.

Tolone fu una colonia romana, ma di quest’epoca non rimangono tracce a causa dei bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il suo importante porto è oggi la base navale dell’armata francese nel Mediterraneo e qui possiamo vedere la portaerei Charles de Gaulle quando non è in missione. Se siete curiosi di conoscere le tante storie legate a questa città, concedetevi un tour in barca, vi verranno raccontate a bordo!

E adesso godiamoci i suoni e i profumi di Tolone, passeggiando sul molo Cronstadt, tra negozi e caffè fino alla città vecchia o città bassa e proviamo a contare tutte le fontane che incontriamo. Tra le più belle sicuramente la Fontana dei Tre Delfini in Place Puget o la fontaine de la Fédération nella più importante Place de la Liberté.

Tra Rue Pierre Sémard e Place de l’Équerre sorge il quartiere artistico con edifici storici sapientemente trasformati in b&b, cocktail bar e gallerie d’arte. Entriamo quindi nella Galerie l’Axolotl, un cabinet de curiosités contemporain e alla Maison De La Photographie – con un fidanzato fotografo sarebbe impossibile non fermarsi. Sorta in un vecchio hammam, di cui conserva l’originale struttura circolare, ospita mostre temporanee e promuove giovani artisti della regione.
In realtà questo spazio è un’estensione della collezione fotografica del MAT, Musée d’Art de Toulon.

Al Musée National de la Marine si accede invece dall’antica Porta dell’Arsenale. Creato nel 1814, presenta una monumentale facciata barocca e raccoglie cimeli della marina militare francese, dipinti ispirati al mare e modellini in legno.

Percorriamo ora Course Lafayette per scoprire il mercato provenzale con prodotti locali tipici che si tiene tutte le mattine dal martedì alla domenica e arriviamo così alla Cattedrale Sainte-Marie-de-la-Sede: una facciata classica con particolari in stile barocco e un interno in cui gli stili gotico e romanico si fondono in armonia. Fulcro della città, è circondata da bar, in cui risuona musica ogni sera.

A nord della città vecchia si sviluppa la città alta in cui possiamo visitare l’Opéra o Grand Théâtre, il secondo teatro d’opera più grande della Francia (il primo è a Parigi), inaugurato nel 1862. Vanta un’acustica davvero eccezionale e sul sito è possibile fare un tour virtuale per scoprire i maestosi interni rosso e oro, con gli stucchi in stile Napoleone II.

Ora non ci resta che fare una passeggiata sul lungomare di Mourillon e scoprire questo quartiere, un tempo villaggio di pescatori, oggi area molto ampia con spiagge libere e attrezzate, in cui cimentarsi in uno dei tanti sport acquatici proposti.
Di notevole bellezza la Calanque di Cap Brun, ma purtroppo sembra che sia molto difficile arrivarci: le scale che conducevano alla spiaggia sono in parte crollate e il sentiero per accedervi non è dei più semplici.

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐓𝐨𝐥𝐨𝐧𝐞?

  • L’O Beach, Plage du Mourillon: per una pausa caffè con dolcetto, siamo pur sempre in Francia, o per un pasto vero e proprio. Si mangia in spiaggia o in terrazzo all’ombra delle canne, l’atmosfera è davvero vacanziera. Facciamo un salto anche alla loro boutique “Un air de Famille”;
  • Brun Noir, Rue de l’Équerre: un cocktail bar nel distretto artistico;
  • Chichi Frégi, lo storico laboratorio che ha inventato le chichi frégie per l’appunto: si tratta di frittelle dalla forma allungata, ricoperte di zucchero (la ricetta è un segreto di famiglia);
  • l’Arbrè a Bulles @LeTelegraphe, ci fermiamo solo per un cocktail, promesso! Uno spazio bellissimo che sorge nel primo ufficio postale della città; tutto mattoncini e piante per un’area di condivisione, creatività e curiosità. Insomma, il fil rouge dell’edificio, la comunicazione, non è andato perduto!

Come da ➂ 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚: assaggiare i prodotti locali e allora, dopo i dolcetti “chichi frégi”, gustiamo, anzi gustate – perché io non mangio pesce – la bourride, una zuppa tipica con salsa ailloli e pesce bianco cotto a vapore.

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐓𝐨𝐥𝐨𝐧𝐞?

Non ho previsto, in questo “virtual tour”, una notte a Tolone, poiché di passaggio da Hyéres a Marseille e soprattutto perché non ci sono glamping o alloggi particolari in città.
Vi segnalo comunque il Grand Hôtel Dauphiné – moderno e in un’ottima posizione con un rooftop niente male sui tetti della vecchia città e una selezione di prodotti bio per la colazione. Inoltre qui c’è una bella attenzione all’arte: l’hotel ospita il lavoro di numerosi artisti locali!

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ eventi a Tolone

  • Mang’Azur al Palais des Congrès è un festival di manga dedicato alla cultura giapponese che onora il Cosplay.
  • Fête de la Mer et des Coquillages, a marzo sul porto di Mourillon;
  • Fête de Bacchus, ad aprile. Originariamente in Place d’Armes, ora anche in altri quartieri, celebra il vino e la gastronomia della regione;
  • Festival de musique de Toulon et sa Région;
  • Jazz à Toulon, a luglio: concerti gratuiti all’aperto nelle piazze di Tolone;
  • Fête du Livre, a metà novembre in Place d’Armes, è classificato tra i più grandi eventi letterari francesi: ci sono tavole rotonde con autori e caffè letterari.

『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』

La Seyne-sur-Mer

Principale sobborgo di Tolone, nota per i suoi cantieri navali, appare subito come una cittadina festosa: non a caso il Fort Napoleon, simbolo della città fatto costruire dall’Imperatore Napoleone, è oggi sede di spettacoli e festival musicali, oltre che di una galleria d’arte contemporanea.

Sul mare si trovano invece Fort Eguillette e Fort Balaguier, quest’ultimo costruito a difesa del porto di Tolone. Dal 1970 è un museo di storia marittima con una suggestiva vista sul porto di Tolone. Nel 2008 è stato creato il giardino botanico del Museo Balaguier con 10 aree tematiche: piante aromatiche, australiane, cactus, esotiche, acquatiche, asiatiche, medicinali, alimentari, agrumate e industriali.

Per respirare e assaporare la vivacità di questo villaggio, raggiungiamo il piccolo Port de Saint-Elme con le tante barchette colorate e le reti dei pescatori e Les Sablettes, una zona piena di localini, un mercato notturno e l’omonima spiaggia, perfetta per trascorrere una piacevole serata.

Qui basta spostarsi di poco e magari spingersi fino a Saint-Mandrier-sur-mer per trovare spiagge incantevoli.

Affascinata come sempre dalle strutture architettoniche, sarei curiosa di visitare e di respirare un pò d’arte a Villa Tamaris – “la grande casa”. Affacciata sulla baia di Lazaret, fu fatta costruire nel 1890 da Michel Pacha, uomo audace e innovativo, figura rilevante per questa cittadina. A lui infatti si deve la costruzione del distretto Tamaris, con le ville eleganti vicino al mare, i parchi e una linea di battelli a vapore per il collegamento con Tolone.

Da bravi viaggiatori dovremmo visitare la Chiesa della Madonna del Buon Viaggio che, sulla riva del porto, accoglieva favorevolmente la partenza e il ritorno dei marinai.

E per una sosta golosa?
Si va all’atelier des Choux dove, neanche a dirlo, la specialità sono questi dolcetti di pasta bignè – choux – ripieni, dolci o salati.
Per me uno al caramello salato, uno al cioccolato al latte e uno al mojito, tutti rigorosamente dolci!

Prima di proseguire per La Ciotat saliamo sul Pont Levant, un ex ponte levatoio ferroviario che raggiunge quaranta metri di altezza attraverso un’ascensore in vetro con vista sui porti di Tolone e di Seyne-sur-Mer.

『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』

La Ciotat

Eccoci qui, nel grande Golfo di Amur: iniziamo a scoprire questo borgo marinaro proprio dal suo porto, prima di addentrarci nelle vie colorate del centro per scoprire le cappelle e le piazze più belle fino all’Eden Théatre dove venne trasmesso uno dei primi film di Louis e Auguste Lumière girato proprio in paese – “Entrée d’un train en gare de la Ciotat“.

Sembra che gli spettatori di questo corto furono assaliti dal panico e iniziarono a scappare dalla sala alla vista minacciosa dell’arrivo del treno, di cui è interessante la prospettiva (inquadratura angolata e non frontale), ma probabilmente questa è solo una leggenda per raccontare la magia e il mito del cinema.

Le invenzioni del « cinematografo » dei fratelli Lumière sono custodite al Musée Ciotaden, a due passi dal porto.

Nel periodo estivo La Ciotat andrebbe visitata anche attraverso le sue spiagge: dalla Plage Lumière alla Plage des Capucins, qui sono elencate un pò tutte!

Dal porto partono i tour per visitare i Calanques e sapete quanto io li adori! Allora vediamo se il Parc National de Calanques, da Marsiglia a La Ciotat, è più suggestivo di quello lucano o di quello di Civita di Bagnoregio
Esistono diversi itinerari che permettono di raggiungere sia l’Ile Verte, un’isoletta boscosa a soli 420 metri dalla costa di La Ciotat, che il Calanco di Figuerolles, una caletta ciottolosa attorniata da rocce, il cui nome deriva dai figuiers, gli alberi di fico che vi erano piantati. Il suo soprannome “Tête de Chien” gli fu invece attribuito perché guardando la roccia da una particolare angolazione, ricordava proprio la testa di un cane.
Altra tappa imperdibile è il Calanco di Mugel, un sito naturale al riparo dal massiccio del Bec de l’Aigle (becco dell’aquila) che ospita un giardino botanico – Parc du Mugel.

Ancor più suggestiva, per chi non soffre di vertigini, la Route des Crêtes da fare in auto e poi a piedi per raggiungere i panoramici affacci. Splendida la scogliera di Cap Canaille a picco sul mare; è la più alta in Europa, da evitare quando c’è forte vento. Ed è da qui che iniziamo a scorgere Marseille in lontananza!

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐋𝐚 𝐂𝐢𝐨𝐭𝐚𝐭?

  • Le Café de l’Horloge per una petit déjeuner traditionnel. È stato amore a prima vista, anche se solo online, e come potrebbe essere diversamente osservando le deliziose tazze di ceramica, il pavimento decorato, i tavolini sulla strada (molto stile parigino) e la sala lettura?
  • Roche Belle è un buon ristorantino nascosto sulle corniche di Liouquet dove pranzare in terrazza sotto gli ulivi;
  • Kitch & Cook, colora la caratteristica piazzetta in cui si trova, dai piatti ai tavolini, scegliendo sapientemente gli ingredienti della terra, per proporre piatti freschi e provenzali. 

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐋𝐚 𝐂𝐢𝐨𝐭𝐚𝐭?

Più avanti vi svelerò la mia scelta, facilmente raggiungibile da La Ciotat e da Marseille, ma chi volesse soggiornare in questo borgo e godersi la magica atmosfera del vecchio porto può farlo al Best Western Premier Vieux-Port e rilassarsi nella piscina infinita all’ultimo piano con affaccio sulla baia!

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ eventi a La CIotat

  • La Place aux Peintres – La Piazza dei Pittori (da maggio a settembre);
  • Mercato Notturno al vecchio porto (da giugno a settembre);
  • Best of Short Film, una rassegna di cortometraggi (settembre).

『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』

Marseille

Secondo la leggenda, Massalia (nome antico di Marsiglia) sarebbe nata dall’unione tra il mercante greco Protis e Gyptis, figlia del capo di una tribù celto-ligure insediata nell’entroterra poco distante da dove nacque Marsiglia.

Pronti a scoprire se tutti i luoghi comuni legati a questa città sono veri?
Io non ci credo molto, penso che la Napoli di Francia, abbia una fama che non sempre rispecchia la verità, soprattutto se si pensa alla riqualificazione di cui è stata protagonista in seguito alla designazione a Capitale Europea della Cultura nel 2013.

Iniziamo allora la scoperta della città, partendo anche qui dal Porto Vecchio, per assaporare lo spirito più autentico di Marsiglia.
Il Vieux Port era controllato da due forti: Fort St-Jean (costruito per difendere l’ingresso al porto) e Fort Saint-Nicolas (per tenere sotto controllo la popolazione), uniti da unponte andato distrutto durante la Secondo Guerra Mondiale.

Cerchiamo di iniziare la nostra visita di buon’ora, così da assistere alle scene più vere della vita marsigliese alQuai des Belges, il mercato del pesce. Un tripudio di barchette colorate, reti di pescatori, turisti pronti a imbarcarsi per le escursioni, un gran vociferare e l’odore talvolta forte del mare.
L’area è stata oggetto di una riqualificazione straordinaria, firmata dall’archistar Norman Foster. Ora si può passeggiare a piedi sotto la “tettoia” (l’Ombrière Miroir), un cielo artificiale di acciaio inox specchiante, non ci resta che alzare il naso, guardarci e perché no, regalarci un selfie alternativo!

Prima di lasciare la zona del vecchio porto, saliamo sul Ferry Boat (è gratuito), un’imbarcazione a energia solare che parte dalla banchina del Municipio e attraversa il porto, da un forte all’altro. Scendiamo al Fort Saint-Jean per visitare il MuCEM, Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, di grande impatto visivo sia per la forma cubica in vetro e acciaio, che per gli effetti luminosi creati dall’artista Yann Kersalé che di sera lo rendono ancor più spettacolare.
Al primo piano dell’edificio, la Galerie de la Méditerranée, troviamo documenti e materiali di interesse antropologico, storico e artistico. Al secondo piano invece mostre temporanee. E ancora: un auditorium, una libreria, uno spazio per bambini e due ristoranti capitanati dallo chef stellato Gérald Passédat.

È arrivato il momento di perderci tra le stradine strettissime del centro storico di Marsiglia: siamo a Le Panier. Questo quartiere, cuore pulsante della città, appare subito colorato e rumoroso, un vero melting pot di culture, fino a pochi anni fa considerato uno dei posti più pericolosi d’Europa, dove si potevano facilmente comprare prodotti di contrabbando, oggi quartiere di tendenza della città.
Visitiamo la Chiesa degli “Accoules” e dedichiamoci poi al complesso della Vieille Charité.
Questo edificio di tre piani, formato da portici con colonne in pietra rosa che circondano un cortile in cui sorge una cappella barocca a cupola, nel ‘600 era un ricovero per mendicanti. Attualmente, grazie all’opera di Le Corbusier, è un centro multidisciplinare e ospita il Museo di Archeologia Mediterranea, il Musée des Arts africains, océaniens et amérindiens (M.A.A.O.A), il Centro Internazionale della Poesia di Marsiglia (C.I.P.M), e la Cinémathèque Le Miroir.

Facciamo un giro per le piazze?
Place des 13 Cantons e il suo Bar des 13 Coins frequentato da Izzo (per chi volesse scoprire Marsiglia seguendo le sue tracce); Place des Moulins con i suoi alberi e le case ocra in stile provenzale; Place du Refuge perfetta per gli skaters; Place de Lenche, piena zeppa di tavolini, con la vista fino al porto e a Notre Dame de La Garde.
n questo quartiere ci sono anche tantissimi laboratori artigianali dove, pensate un pò, è diffusa l’arte dei Presepi (questa città ha non poche cose in comune con Napoli). Gli artigiani dei presepi qui si chiamano Santonnier, da santons – statuine.

La Cathedrale de la Major, per i marsigliesi La Major, ha una facciata in marmo verde e bianco. È in realtà composta da due chiese: l’Antica Major (1100), non più visitabile, tagliata in due dalla costruzione della Nuova Major (1850) che si presenta in stile romanico bizantino, a croce latina, con un maestoso portale d’ingresso e una cupola alta 70 metri. Gli interni sono decorati con mosaici in stile bizantino. Durante degli scavi venne alla luce una basilica paleocristiana del V secolo che però non sembra più visitabile.

Les Docks, non lontani dalla Major, sono un bell’esempio di recupero architettonico: questi ex magazzini del porto, riconvertiti in villaggio con uffici, negozi e brasserie, sono perfetti per una pausa pranzo veloce. La struttura si presenta come un unico grande edificio di sette piani, con quattro androni, ognuno dei quali è decorato in maniera diversa.

Sul promontorio dietro al Fort Sainte-Nicholasecco invece il Palais du Phare, voluto da Napoleone III come regalo per la moglie Eugenia e ora adibito a centro congressi. Dal Jardin Emile Duclaux, che circonda il Palais, si gode di una splendida vista su Marsiglia e il suo porto.

Attraversiamo Rue de la Canebière, il viale emblematico di Marsiglia, che viene popolarmente definito come la Champs Élysées di Marsiglia. Lunga quasi un chilometro, taglia la città dal Porto Vecchio al quartiere Réformés.

Nel punto più alto della città si trova la Basilique di Notre-Dame de La Garde, non stupisce quindi che da qui si possa godere di un panorama mozzafiato, ma soprattutto che essa sia un punto di riferimento, visibile da tutta la città! È in stile romanico-bizantino ed è dominata dalla statua dorata della Madonna con bambino, affettuosamente chiamata Bonne-Mére dai marsigliesi.

Da qui riusciamo a scorgere il lungomare di Marsiglia, la Corniche.

Cinque chilometri di passeggiata, tra palazzi eleganti ottocenteschi, locali e ristoranti dove mangiare vista mare, fino al Vallons des Auffes, un piccolo gioiellino nascosto, un pittoresco borgo marinaro con casette colorate e barche di pescatori, al riparo del viadotto, che per un attimo ci fa dimenticare di essere a Marsiglia.

Allontaniamoci un pò dal centro per ammirare il Parc Balnéaire du Prado che raggruppa sei spiagge, Plage Gastone Defferre, Plage Borely, Plage De L’Huveanune, Plage Bonnevienne, Plage de la Vieille Chappelle e Plage de la Pointe Rouge, tutte facilmente raggiungibili in metro o in autobus, e una serie di attrazioni come la ruota panoramica.
L’unica spiaggia cittadina è invece Plage Des Catalans.

Io e la mia passione per gli edifici architettonici non andiamo mai in vacanza, figuriamoci a Marsiglia dove si trova L’Unité d’Habitation, più noto come La Cité Radieuse, che dal 2016 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO (l’appartamento 50 è stato definito Monumento Storico).Questo enorme edificio progettato da Le Corbusier e costruito sul principio della verticalità, è in continua evoluzione, una “Machine à habiter” che si adatta alla modernità e colpisce subito per le sue cellette colorate (e ve lo ritroverete più sotto al punto 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐬𝐞𝐢𝐥𝐥𝐞?).
Tutto inizia dalla Hall, un’agorà ovviamente, dove incontrarsi e scambiarsi informazioni. Poi si prosegue nei corridoio, chiamati rue. Le rue sono volutamente buie a contrasto con la luminosità degli appartamenti, tutto è scandito dai colori. La terza strada è quella dello shopping (anche se un tempo c’erano più attività commerciali) e ancora una scuola materna pubblica, un teatro, una piscina, un giardino condiviso.
Per visitare l’edificio – siamo in un territorio abitato – sono organizzate visite guidate di circa due ore (è necessaria la prenotazione sul sito dell’Ufficio del Turismo), altrimenti si possono visitare liberamente alcune unità aperte al pubblico.
All’ultimo piano, visitiamo il Mamo, il Centre d’art de la Cité Radieuse.

Abbiamo già parlato del Parc National de Calanques, poco più su, a proposito di La Ciotat. Sormiou è sicuramente il più famoso di quelli di Marsiglia, dove – con un pò di fortuna – si può avvistare l’aquila di Bonelli (quest’aquila ha come nome il mio cognome!!).

ʀᴇɢᴏʟᴀ ➅: scoprire tutti i mercatini della città in cui ci troviamo!

Stufi dei mercati? Io mai!

  • Il sabato mattina al Marche de la Plaine si fanno grandi affari;
  • il più grande mercato di Marsiglia è in Avenue du Prado e si possono trovare prodotti gastronomici e di artigianato;
  • al caotico e giornaliero Marché des Capucins a Noailles (un quartiere estremamente vivace) si possono comprare spezie, olive di ogni varietà, tè e dolcetti mediorientali;
  • il mercato de la Criée è il mercato del pesce del Porto Vecchio.

E per lo shopping? Siamo nella prima grande città del nostro tour virtuale, dunque questo diventa un tema caldo!
Oltre Rue de la Canebière, troviamo bellissime boutique in Rue Paradis; per qualcosa di più cheap andiamo in Rue de Rome o in Cours-Julien per negozi new age – è questo il quartiere consacrato alla street art. E perché non concludere con un giro a Le Galeries Lafayette? Sono in Rue Saint Férreol!

Per chi ama i centri commerciali invece segnalo il nuovissimo Les Terrasses du Port. Io personalmente non li preferisco, ma so che qui c’è una terrazza al terzo piano dove bere un caffè con una vista impagabile.

Per rimanere in tema, citiamo il Museo della moda (Museo delle Arti Decorative, della Moda e della Ceramica). Si trova nel settecentesco Chateau Borély, all’interno del Parc Borély, splendido giardino alla francese, con un laghetto, un roseto e un orto botanico.

Come ultima tappa lascerei una visita (si riesce in poche ore) all’acipelago Frioul che si compone di quattro isole: Pomègues e Ratonneau, le più grandi, If con il famoso castello e Tiboulen.
Lo Chateau d’If è un’isola-fortezza situata proprio nella baia di Marsiglia. Il castello, dalla forma quadrata con tre torri principali, ospita il carcere dal quale Edmond Dantès, protagonista de Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, riesce ad evadere.

𝐋𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢, 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐬𝐞𝐢𝐥𝐥𝐞.

  • La Samaritaine, un antico bar che dal 1910 serve il tè ai marsigliesi;
  • cosa c’è di meglio di un buon mojitos ascoltando musica jazz dal vivo? Appuntamento fisso il mercoledì e il venerdì a La Caravelle;
  • la Bouillabasse, zuppa di pesce tipica con zafferano e aglio servita con dei crostini. Dove mangiarla? Da Chez Fonfon al Vallon des Auffes o da Restaurant Chez Michel;
  • La Maison du Pastis per sorseggiare il tipico liquore di anice in 75 modi diversi!
  • le vere navettes marsigliesi, biscotti secchi a forma di barca, ai fiori d’arancio) si trovano alla boulangerie Four des Navettes;
  • Le Jardin d’à Côte per una cucina tipicamente provenzale;
  • La Fournée d’Ines, una delizia i prodotti da forno, in Avenue des Chartreux;
  • la famosa ratatouille del film della Pixar, un contorno di verdure di stagione;
  • Le Trolleybus, il primo locale notturno di Marsiglia in un ex arsenale sul vecchio porto;
  • le panisses fris, pasta di ceci fritta da mangiare da O’ Bidul o L’Inattendu;
  • Une table au Sud, una stella Michelin;

𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐬𝐞𝐢𝐥𝐥𝐞?

  • Noi abbiamo scelto una bolla di Attrap’Rêves ad Allauch. Già provata la scorsa estate in Basilicata, stavolta optiamo per quella completamente trasparente, per un’immersione totale nella natura! A nostra disposizione un telescopio e una carta astronomica e allora occhi all’insù, anche dentro la bubble.
  • La Cité Radieuse, di cui abbiamo già parlato su. Ma v’immaginate cosa potrebbe essere dormire in un hotel firmato Le Corbusier? Forse è l’unico modo per comprendere appieno questa unità abitativa!

E allora, dopo aver fatto una bella scorta di sapone di Marsiglia, di cibo, di musei e di aria di mare, siamo pronti a goderci la nostra bubble, prima di rimetterci in viaggio.
Chi di voi ha visitato Marsiglia? Vi è piaciuta? Ma soprattutto quale luogo comune avete sfatato?

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona

  • L’Estaque, dipinto da Cezanne, è un porto molto caratteristico che mostra tutta la sua magia con le luci del tramonto;
  • Foire aux Santons, la più antica fiera di santons che riunisce 26 santonniers nel centro da fine novembre a inizio gennaio;
  • La Candelora il 2 febbraio, è uso acquistare un cero verde e le navettes benedette.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close