𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 ❾
Ultimo giorno in Francia.
Costeggiando il litorale ci dirigiamo a Carcassonne, la più grande città fortificata d’Europa.
Non è difficile credere di trovarsi in un’altra epoca visitando questo gioiellino Patrimonio dell’Unesco, le cui mura orlate da torri e il castello perfettamente integri, grazie a un’opera di restauro dell’architetto Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc avvenuta nell’Ottocento, racchiudono oltre duemila anni di storia.

In origine si trattava di un insediamento romano, una fortezza militare con una doppia cinta muraria e una cinquantina di torri in cima alla collina. Il nome Carcassonne sembra essere legato alla leggenda di Dama Carcass, una principessa saracena che, rimasta vedova, prese il controllo dell’esercito e liberò la città, stremata dall’assedio da parte delle truppe di Carlo Magno, con un trucchetto: diede l’ultimo sacco di grano a un maiale e gettò poi l’animale ben nutrito da una torre, affinché i nemici credessero che il popolo avesse viveri a sufficienza per sopravvivere agli attacchi. A Carlo Magno e ai suoi uomini non restò che ritirarsi. Allontanandosi, si volsero verso la città ed esclamarono “Carcas sonne”, tutte le trombe della città infatti risuonarono all’urlo vittorioso della principessa, a cui è dedicato il busto posto all’ingresso della città.
La Cittadella medievale, la parte più antica, è una fitta rete di stradine pittoresche con botteghe di artigiani e ristoranti, quattro porte d’accesso e l’impenetrabile Château Comtal che, con 14 torri esterne, 24 interne e un fossato, ospita al suo interno il Musée Lapidaire.
Gli amanti delle vetrate e dei rosoni dovranno far tappa alla Basilica di Saint-Nazaire, un misto tra lo stile romanico e gotico.
Attraversando il Ponte Vieux, uno dei punti più panoramici sulla cittadina medievale, si raggiunge la Città Bassa. Qui potremo visitare la Bastide Saint-Louis, la Cathédrale de Saint-Michel e l’Église Saint-Vincent e perché no, salire i 200 gradini che conducono al campanile ottagonale per godere di una vista mozzafiato!
Spingiamoci fino al porto fluviale del Canal du Midi, ovvero il “canale dei due mari”, realizzato all’epoca del Re Sole in soli quindici anni, per collegare il Mediterraneo all’Atlantico. A bordo di una chiatta, potremo scoprire in una mini crociera porticcioli, castelli, librerie e cantine sociali (si può partire anche da Toulouse)!
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐂𝐚𝐫𝐜𝐚𝐬𝐬𝐨𝐧𝐧𝐞?
- Per provare il cassoulet, un piatto tipico a base di fagioli e carne, cotto a fuoco lento, andiamo alla Maison du Cassoulet.
- La Barbacane, un ristorante elegante e stellato con un splendida terrazza nel cuore della città medievale. Una cucina tradizionale ma innovativa e audace.
- Per chi avesse nostalgia dell’Italia, La Table Du Vatican è il posto perfetto per sentirsi a casa, fanno anche uno spritz al limoncello!
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐂𝐚𝐫𝐜𝐚𝐬𝐬𝐨𝐧𝐧𝐞?
Cosa sceglierei? Ovviamente una struttura glamping e il Domaine de La Vitarelle, a soli venti minuti da Carcassonne, sembra essere perfetto! Safari Lodge in materiali ecologici, un servizio catering, un piccolo alimentari con prodotti bio e la possibilità di seguire un corso yoga.

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona
- I fuochi d’artificio del 14 luglio;
- Il Festival di Carcassonne, da giugno ad agosto, riunisce musica classica, danza, arti circensi e teatro.
- Gli spettacoli equestri, d’estate, dentro le mura.
- Una visita alla vicina cittadina di Montolieu, il villaggio del libro e delle arti grafiche.
🅳🅴🆅🅸🅰🆉🅸🅾🅽🅴
Da non perdere l’antico borgo a forma circolare di Gruissan. Dominato dalla torre medievale del Barbarossa, ha un intero quartiere a ridosso del mare caratterizzato da 1300 case su palafitte e, a confine, il Salin de l’île Saint Martin, una salina che si estende su 400 ettari.

『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』 『-』
Ed ora raggiungiamo Toulouse, la ville rose sulle sponde del fiume Garonna e scopriamola attraverso i suoi colori.
Partiamo da Place du Capitole, fulcro della città, dominata dal maestoso edificio del Municipio che ospita il Teatro Nazionale nell’ala destra. La facciata, con le 8 grandi colonne rosa è d’impatto, ma la vera particolarità è il soffitto del portico con 29 pannelli del pittore Raymond Moretti che raccontano la storia di Tolosa.
Fermiamoci ad ammirare la piazza, magari in uno dei caffè storici come il Grand Café Albert o Le Florida, ma non andiamo via senza aver visto la Croce d’Occitania o Croce di Tolosa sulla pavimentazione.

Attraverso il municipio scopriamo il colore rosso, tipico dei mattoni con cui furono costruiti gli edifici del centro storico, spesso contrapposto alle decorazioni azzurre.
L’azzurro si otteneva dal pastel, una pianta usata dai greci fino al medioevo a scopo medicinale e tessile (dalle foglie si otteneva una pallina che valeva oro, dalla quale si estraeva un pigmento blu utilizzato per colorare i tessuti), che rese ricchi molti tolosani.
I commercianti di pastel di Tolosa, per ostentare la propria ricchezza, iniziarono a farsi costruire i cosiddetti hôtel particulier, quasi in una sorta di gara, per chi avesse la dimora più bella. Tra questi spicca l’Hôtel d’Assezat, casa privata del commerciante Pierre d’Assézat, oggi sede del museo della Fondazione Bemberg e dell’Académie des Jeux Floraux, la più antica società letteraria d’Europa.
Percorrendo il Pont Neuf, il più antico della città che collega la Guascogna alla Linguadoca, possiamo ammirarne un altro, si tratta dell’Hôtel-Dieu Saint-Jacques, ex ospedale di Toulouse.
Rimaniamo su questo lato della Garonna e passeggiando lungo il fiume arriviamo a Les Abattoirs, un tempo mattatoio oggi museo di arte moderna e contemporanea. Siamo a Saint-Cyprien, quartiere popolare divenuto di tendenza. Nel cortile esterno del museo si trova il ristorante e salone da tè l’Hémicycle.
Altro colore distintivo della città è il viola, ma dimentichiamoci la lavanda della Provenza, dobbiamo far spazio alla violetta! Tantissimi negozi in città vendono saponi alla violetta, ma l’apoteosi si raggiunge alla Maison de la violette, un barcone, per l’appunto lilla, con tutti prodotti al gusto di questo fiore, dai saponi al liquore, al tè fino ai macarons!
𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚 ❾: controllare se in città esiste una city card che agevoli la nostra visita!
A Toulouse si e permette l’accesso gratuito, o riduzioni, alla maggior parte dei musei e ai trasporti.
Approfittiamone allora per visitare il Musée Des Augustins. È il museo delle Belle Arti, si trova in un bellissimo convento del XIV secolo e ha una collezione di oltre 4000 opere con pezzi di Rubens, Manet, il Perugino, Delacroix e Toulouse-Lautrec.
Il Couvent Des Jacobins, anch’esso gratuito con il pass, è un complesso composto da un bellissimo chiostro con sedie a sdraio dove fermarsi a meditare, un convento e la chiesa con campanile.
È il più importante esempio di arte gotica della Linguadoca, e conserva la tomba di San Tommaso d’Aquino, ma la vera attrazione è il palmizio, una colonna di ventitré metri a forma di palma che regge la volta del Coro.
Ed ora dedichiamoci alle chiese!
La Cathédrale Saint-Étienne, edificio incompiuto, è un mix di stili.
Non distante, la Basilica minore Notre Dame De La Daurade ospita la Vergine Nera, protettrice della città e delle sue future mamme, spesso abbellita con abiti disegnati da Jean-Charles de Castelbajac o da Christian Lacroix.
La Basilica di Saint-Sernin, con la cupola d’oro, è la più bella chiesa romanica d’Europa. Tappa del Cammino di Santiago, è sempre stata meta di numerosi pellegrini che la visitano entrando dalle navate laterali senza disturbare la messa.
In mattoni e pietre rosa, ha un campanile a base ottagonale alto quasi settanta metri e un arco rinascimentale che conduce alla Porta Miègeville, con capitelli scolpiti con statue di San Giacomo e Pietro ai lati.
Una passeggiata al Jardin Japonais Pierre Baudis ci trasporta immediatamente in Oriente. Sintesi dei giardini di Kyoto, è un luogo perfetto per meditare e riposarsi, magari al padiglione del tè.
Lo sapete che a Toulouse vengono costruiti gli airbus? Siamo nel più importante centro aerospaziale d’Europa e al Musée Aeroscopia, a due passi dall’aeroporto, è possibile seguirne l’intero processo.
Chi volesse immergersi in questo mondo può visitare la Cité de l’Espace, un parco a tema dedicato allo spazio, con un planetario a 360°, veicoli spaziali a grandezza reale e un cinema IMAX con schermo gigante.
Alzi la mano chi ha sempre voglia di fare shopping! La via più chic è sicuramente Rue Croix Baragnon (nelle mie ricerche digitali ho trovato Chapoleone, un bellissimo negozio di cappelli), mentre al 41 di Avenue Etienne Billières c’è Hors Ligne, un concept store con gallerie d’arte, librerie, atelier, un corner per sneaker esclusive e una cantina urbana.
E per vivere la movida come i veri tolosani dobbiamo spostarci nella zona della Garonna, in Place Saint-Pierre (sulla riva destra) o in Rue Gabriel Péri, dove si trovano i locali più frequentati.
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐓𝐨𝐮𝐥𝐨𝐮𝐬𝐞?
- Per assaggiare la Cassoulet toulousain,un piatto di carne di maiale, salsiccia di Tolosa, confit d’anatra e fagioli, possiamo andare al Restaurant Emile o da La Cave au Cassoulet in Rue Peyrolière.
- Facciamo un giro tra le bancarelle di prodotti locali al Marché Victor Hugo e poi saliamo all’ultimo piano dove ci sono diversi ristoranti gourmet che cucinano utilizzando la materia prima del mercato.
- Sempre in Place Victor Hugo troviamo Xavier, con oltre 300 tipi di formaggi artigianali locali.
- In Place du Capitole ci possiamo fermare alla Brasserie de l’Opéra.
- A Les Terrasses de l’Atelier l’atmosfera è davvero cool!
- Per una degustazione di vini, N. 5 Wine Bar fa al caso nostro con una cantina fornitissima.
- Hello Tea è un graziosissimo locale dove bere bubble tea!
- Per tutti i golosi come me, ci vediamo alla Maison Pillon per assaggiare il “pavé du Capitole” o da Criollo Chocolatier! Ci toccherà assaggiare la fénétra, una torta farcita con marmellata di albicocche e ricoperta da pasta di mandorla e limoni canditi.
- Au Petit Bonheur, ambiente confortevole e cucina tradizionale in pieno centro.
- Ma Biche sur le Toit, delizioso rooftop in cima alle Galeries Lafayette.
- Le Bibent è un’istituzione! Aperto dal 1861, con i suoi soffitti affrescati e quel mix tra barocco e art nouveau, ci delizia il palato con la cucina di chef Constant.
𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐨𝐫𝐦𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐓𝐨𝐮𝐥𝐨𝐮𝐬𝐞?
- Les Roulottes Du Lauragais a Montmaur (a soli 45 minuti da Tolosa) per un soggiorno ecosostenibile in una roulotte.
- Hôtel du Grand Balcon: nella stanza n. 32, appartenuta a Antoine de Saint-Exupéry, si può dormire in una camera in stile anni ’30.

𝐓𝐢𝐩𝐬! ☜ da non perdere in zona
- L’Hôtel du Grand Balcon ospita una mostra permanente con le fotografie di Antoine de Saint-Exupéry, autore del Piccolo Principe. Si può anche dormire nella stanza n.32 dell’autore (vedi sopra).
- Non perdere l’occasione di salire su un Minotauro!
- Fete de la Violette: ogni febbraio avviene la raccolta di questo fiore usato dai tolosani anche in cucina.
- Rio Loco, a giugno, è un festival internazionale di world music.
- Una partita di rugby, lo sport più seguito a Tolosa! E allora prendiamo i biglietti per vedere lo Stade Toulousain allo stadio municipale.
- Il festival annuale della fotografia.