
Firenze ha “l’argento vivo addosso”, è una città che non soffre l’afa che l’avvolge: sono arrivata qui che si stava concludendo il Pitti Uomo e stava iniziando il Firenze Rocks, mentre in centro c’era un gran fermento per il Calcio Storico Fiorentino.
Ecco le mie 36h in città in stile rock, tra “Heroes – Bowie by Sukita”, la retrospettiva dedicata a David Bowie e il concerto dei Cure.
Arrivare a Firenze all’ora dell’aperitivo per me vuol dire solo La Ménagère, un concept-restaurant dall’impatto industriale, ma dal sapore romantico, tra fiori e piante che creano un sempreverde angolo di primavera e le note della mia amata musica swing. Una selezione di oggetti di design fa eco alla storia del posto dove sorgeva il primo negozio di casalinghi fiorentino di fine ‘800. All’interno di questo magico contenitore, trovano spazio uno dei social table tra i più belli mai visti e un intero piano, quello inferiore, dedicato alla musica live.

E per cena? Tutti da La Burrasca, una trattoria casereccia dai sapori autentici, dai crostini toscani alla bistecca fiorentina, passando per i pici e la pappa al pomodoro, con un tocco di Sicilia in un menù dedicato e nel più delizioso dei dolci: il cannolo!
Godersi Firenze di notte dal terrazzino tra i tetti del nostro albergo è stato il modo più appagante per concludere la serata e caricarsi in vista di una giornata estremamente rock!
“Heroes – Bowie by Sukita” è la nostra celebrazione della domenica mattina: una retrospettiva dedicata al Duca Bianco attraverso 60 scatti del suo fidato Masayoshi Sukita che mostrano l’evoluzione dello stile di Bowie, gli studi per la copertina dell’album “Heroes” e alcuni scatti personali, a testimoniare la complicità tra artista e fotografo. Uno scatto del 1989 mi ha particolarmente incantata, si tratta di un primo piano di un non più giovanissimo David Bowie, in cui – come suggerisce anche il nome dell’opera “Ki”, che in giapponese vuol dire aria ma al tempo stesso anima – si coglie l’essenza di Bowie. E’ davanti a questo ritratto che ho incontrato una coppia di signori che mi ha raccontato di aver avuto la fortuna di vederlo dal vivo ben tre volte; lo hanno rincorso in giro per l’Europa, prima che arrivasse finalmente a fare un concerto in Italia.


Ricca di questa testimonianza, con la consapevolezza dell’importanza della musica per ogni essere umano, ero trepidante per il concerto dei Cure, che sarebbe incominciato da lì a qualche ora.
#andiamoaiconcerti
Ed eccoci allora alla Visarno Arena nel Parco delle Cascine. Qui ho avuto la fortuna di salutare una mia guida e fonte d’ispirazione, the Lady of rock Paola Maugeri.
Avete visto le t-shirt ricamate a mano che ho realizzato per lei? Guardate un pò qui… tuo tua x Paola Maugeri!
I primi a salire sul palco sono stati gli Editors seguiti dai Sum 41 e alle 21.00, con una luna piena che pian piano sorgeva dietro il palco e 40000 persone in attesa, ecco i Cure arrivare sul palco e deliziarci per ben 2h30m di concerto, ripercorrendo molti dei loro più grandi successi.
Un goffo e inconfondibile Robert Smith con quella sua immagine sempre dark, gli occhi neri, il rossetto smarginato e i capelli spettinati, si è spesso rivolto al pubblico e ai suoi accennando dei sorrisi e ballando. Nelle fila della band, alla chitarra Reeves Gabrels, ai più noto per la sua lunga collaborazione con David Bowie (tutto torna insomma). Questo è sicuramente uno di quei concerti che mi rimarrà nel cuore. Un clima di gioia si percepiva tra il pubblico, estremamente variegato, tantissime le famiglie che hanno partecipato. Che fortuna quando i genitori regalano questo tipo di immaginario sonoro ai loro figli!
Ancora frastornata dalla musica dei Cure, tornando in albergo, una stella cadente ha illuminato il cielo di Firenze, ma per quella sera andava bene così, non era necessario esprimere alcun desiderio.
Non si può salutare Firenze senza prima passare in Piazza del Duomo. Per quanto vista e stravista, questa piazza avrà sempre un effetto wow.
Lungo la campagna toscana che attraversiamo, non essendoci potuti fermare per questa volta All’Antico Vinaio, abbiamo fato una sosta, secondo la tipica tradizione toscana, all’Agriturismo il Nuovo Merendero a Scansano. Un tavolino all’ombra di un pino a due passi dalle vigne di Morellino, pestato e bevuto si potrebbe dire, un tagliere di salumi e formaggi e la felicità.
Ma è ora di rimetterci in cammino, direzione Cascate del Mulino di Saturnia. Tra le più belle terme libere in Toscana, inserite nell’elenco delle destinazioni da vedere almeno una volta nella vita, appaiono all’improvviso dall’alto, come se volessero essere ammirate in tutta la loro bellezza. Qui l’organizzazione è super, un grande parcheggio pubblico, accesso libero 24h al giorno e un bar sempre aperto. Questo è sicuramente uno dei luoghi più instagrammabili in Italia, spero di tornarci presto, all’alba ovviamente, per godere di tutta la loro bellezza in solitaria!

Le acque fuoriescono dalla sorgente termale di Saturnia ad una temperatura di 37.5°C, dopo un lunghissimo percorso sotterraneo che parte dal Monte Amiata, durante il quale si arricchiscono di preziosi gas e minerali.
2 pensieri riguardo “Firenze, you are so rock!”